La vescica è l’organo che ha il compito di raccogliere l’urina filtrata dai reni. Le cause non sono sempre chiare, un fattore di rischio potrebbe essere il fumo, l’età (dopo i 40 anni), gli uomini sono più a rischio, l’esposizione a sostanze chimiche, farmaci, infiammazioni croniche e familiarità.
Ne esistono diversi tipi:
- Carcinoma a cellule di transizione: nasce dalle cellule che compongono il rivestimento interno della vescica, è il più diffuso;
- Carcinoma squamoso primitivo: colpisce le cellule squamose
- Adenocarcinoma: colpisce le cellule delle ghiandole presenti nella vescica.
Una diagnosi precoce e accurata è essenziale ai fini dell’efficacia del trattamento. L’ecografia dell’apparato urinario è l’indagine che si esegue in prima istanza in caso di sospetto di un tumore vescicale in presenza di ematuria, minzione dolorosa o frequente e stimolo di urinare senza riuscire a farlo.
Ulteriori esami sono la citologia delle urine, la cistoscopia, la TAC e la PET.
L’efficacia del trattamento dipende dal tipo, dall’età, dallo stato di salute e dallo stadio evolutivo.
Lo stadio evolutivo viene suddiviso in:
- Stadio 0 o carcinoma in situ: primissima fase, è localizzato superficialmente sulla mucosa;
- Stadio I: le cellule tumorali si sono diffuse più in profondità senza raggiungere la tonaca muscolare;
- Stadio II: le cellule tumorali hanno infiltrato la tonaca muscolare;
- Stadio III: le cellule tumorali hanno invaso la tonaca muscolare e/o gli organi adiacenti;
- Stadio IV: le cellule tumorali hanno invaso la parete addominale, o gli organi pelvici o linfonodi, poltrebbe anche essersi diffuso (metastasi);
- Recidiva: il tumore si ripresente dopo il trattamento, sviluppandosi o nella stessa sede oppure in un altro organo.
I trattamenti consistono in intervento chirurgico, immunoterapia, chemioterapia e o radioterapia.